Ecco un vademecum per orientarsi tra le agevolazioni fiscali 2022 dedicate alla ristrutturazione o alla casa, con scadenze e nuove condizioni per sconto in fattura e cessione del credito.
Tra annunci, dietrofront dell’ultimo momento e improvvise restrizioni, districarsi tra i Bonus 2022 per ristrutturare o riqualificare un immobile non è affatto semplice, perché i continui cambiamenti normativi sono stati talmente tanti da mettere in difficoltà persino gli operatori del settore.
Ora che abbiamo avviato il nuovo anno, possiamo ragionevolmente affermare che il quadro delle agevolazioni, detrazioni e incentivi 2022 dovrebbe essere quasi definito.
Quindi, se desiderate una bussola per orientarvi tra Superbonus, Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni e via dicendo, siete nel posto giusto: qui potete trovare tutte le principali novità.
Superbonus 110% 2022: le nuove scadenze
Il Superbonus consente di portare in detrazione Irpef il 110% delle spese per la riqualificazione energetica di immobili unifamiliari e condomini
Per le spese sostenute a partire dal 1 gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2025, la detrazione si recupera in 4 quote annuali di pari importo e non più in 5 come avveniva per le spese sostenute nel 2020 e 2021. Va ricordato che, al posto della detrazione si può optare per la cessione del credito o per lo sconto diretto in fattura (con alcune restrizioni di cui parliamo più avanti).
La maxi-agevolazione, introdotta con il Decreto legge n. 34 del maggio 2020 (Decreto Rilancio), poi convertito nella Legge n.77 del 17 luglio del 2022, è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2022 (Legge 30/12/2021, n. 234). Resterà valido fino al 31 dicembre 2025 con aliquota al 110% esclusivamente per gli interventi effettuati all’interno di Comuni per i quali sia stato dichiarato lo Stato di Emergenza per eventi sismici.
A parte questa eccezione, il Superbonus è sfruttabile con differenti scadenze e condizioni.
– Fino al 31/12/2023 con detrazione al 110% per le parti comuni dei condomìni (e per gli interventi trainati negli appartamenti condominiali), per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari con unico proprietario o stessa comproprietà da più persone, per le ONLUS, le Organizzazioni di Volontariato e le Associazioni di Promozione Sociale; dopo tale data dopo l’aliquota del 110% scende al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per le spese sostenute nel 2025.
– Fino al 30/06/2022 con detrazione al 110% per gli edifici unifamiliari o per le unità funzionalmente autonome (le cosiddette villette); per tranquillizzare i proprietari di abitazioni unifamiliari, precisiamo subito che Il testo definitivo della legge ha eliminato il tetto ISEE di 25.000 euro per poter fruire dell’agevolazione, come pure la data precisa entro la quale doveva essere presentata la Cilas; la scadenza può slittare al 31/12/2022 se al 30 giugno 2022 è stato completato almeno il 30% dei lavori con riferimento all’ammontare complessivo delle spese per intervento (ripartito come SAL, Stato di avanzamento lavori).
– Fino al 30/06/2023 con detrazione al 110% per gli istituti IACP e le Cooperative a proprietà indivisa, prorogabile al 31/12/2023 con SAL almeno del 60% al 30 giugno dello stesso anno.
Altri Bonus fiscali per l’edilizia 2022
La Legge di Bilancio ha prorogato anche i principali Bonus per le riqualificazioni edilizie esistenti, che si confermano un’ottima opportunità per tutti gli interventi che, per diverse ragioni, non riescono a rientrare nel Superbonus 110. Ecco le scadenze.
– Detrazione del 50% delle spese per il recupero del patrimonio edilizio (Bonus ristrutturazioni), con limite di spesa di 96.000 euro e detrazione in 10 rate annuali: valido fino al 31 dicembre 2024; dal 1° gennaio 2025 la detrazione scende al 36% e il limite di spesa a 48.000 euro.
– Ecobonus ordinario per la riqualificazione energetica con detrazione al 50, 65, 70, 75% (a seconda delle tecnologie e dei soggetti) in 10 anni: valido fino al 31 dicembre 2024.
– Bonus facciate con nuova detrazione ridotta al 60%: valido fino al 31 dicembre 2022.
– Sismabonus al 50, 70, 75, 80 e 85%: valido fino al 31 dicembre 2024.
– Bonus mobili e grandi elettrodomestici al 50%: valido fino al 31 dicembre 2024 con limite di spesa di 10.000 euro nel 2022, 5.000 nel 2023 e 2024.
– Bonus verde (o Bonus giardini) con detrazione al 36% delle spese: valido fino a 31 dicembre 2024.
– Nuova detrazione del 75% delle spese in 5 quote annuali per l’eliminazione delle barriere architettoniche: valida fino al 31 dicembre 2022.
I nuovi limiti per cessione del credito e sconto in fattura
Oltre ad aver introdotto il Superbonus 110%, il Decreto Rilancio nel 2020 ha introdotto la possibilità di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura al posto della detrazione fiscale del credito spettante. Due modalità pensate per favorire chi non ha i mezzi per anticipare la somma dovuta o per chi non ha una capienza sufficiente a contenere la detrazione all’interno della propria imposta lorda Irpef annuale. La cessione del credito e lo sconto in fattura sono poi stati estesi anche alle altre agevolazioni diverse dal Superbonus 110%.
Lo scorso novembre, tuttavia, il governo ha deciso stringere le maglie per contrastare i casi di frode riscontrati nell’accesso ai Bonus, introducendo degli adempimenti ulteriori. Così per poter sfruttare le modalità alternative alla detrazione fiscale, ora è necessario per tutti i Bonus presentare un visto di conformità parte di un professionista abilitato (commercialista o Caf), per ottenere il quale bisogna preventivamente ottenere anche l’asseverazione sulla congruità dei costi effettuata da parte di un tecnico abilitato.
L’unica deroga è concessa, per i bonus “minori” come l’Ecobonus o il Bonus Ristrutturazioni, nel caso si tratti di opere classificate come attività di edilizia libera ai sensi del DPR 380/2001 (senza comunicazione allo sportello unico dell’edilizia del comune) o se le spese complessive non superano i 10.000 euro.
Un ulteriore “paletto”, infine, era stato inserito con il nuovo Decreto Sostegni (D.L. 4/2022 in G.U. dal 27/1/2022): a partire dal 7 febbraio 2022 era stata prevista la possibilità di cedere i crediti fiscali relativi ai bonus una sola volta.
Questo significa che l’utente finale ha a disposizione 2 possibilità:
1) Chiedere all’installatore lo “sconto in fattura” sul corrispettivo da pagare. Se l’installatore accetterà, egli potrà cedere il credito d’imposta maturato una sola volta, ragionevolmente a un istituto finanziario
2) Pagare “per intero” la fattura all’installatore e cedere il credito d’imposta direttamente a un terzo, ragionevolmente un istituto finanziario
Molti installatori sono già organizzati, mentre altri si statto strutturando per fornire il servizio, quindi, temporaneamente potrebbero non essere in grado di proporre lo “sconto in fattura”.
Così come diverse banche hanno temporaneamente “bloccato” i portali di acquisto del credito, per organizzare al meglio l’attività.
Va poi ricordato come, in ogni caso, rimane sempre valida la possibilità di pagare per intero la fattura dell’installatore e poi detrarre il credito d’imposta dalle imposte dovute negli anni successivi, nel rispetto dei limiti di legge.
AGGIORNAMENTO 28 FEBBRAIO 2022
Per evitare il blocco dei cantieri in essere, rispettando però quanto indicato nella norma anti-truffe inserita nel DL Sostegni-ter, il Governo ha lavorato ad alcuni correttivi su Superbonus, Ecobonus e Bonus Casa che rendano nuovamente possibile cedere i crediti più volte, ma solo a determinate condizioni.
Attraverso il Consiglio dei Ministri del 18 febbraio 2022 (qui puoi visionare il Comunicato Stampa) è stato approvato un ulteriore decreto correttivo “Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili (decreto-legge)”.
Con questo decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 febbraio 2022 dopo l’atteso via libera della Ragioneria di Stato, si prevede che, se il committente cede il credito a un soggetto libero, questi potrà cedere il credito a sua volta solo a una società vigilata (banca, assicurazione, finanziaria iscritta all’albo) che, a sua volta ancora, potrà effettuare una nuova e ultima cessione a un’altra società vigilata (quindi per massimo complessivo di 3 cessioni).
E’ importante evidenziare che lo sconto in fattura praticato dall’installatore all’utente finale non è considerato un passaggio e non rientra nel conteggio delle cessioni multiple.
Quindi, il committente (utente finale), ha la possibilità di scegliere di cedere il credito, ad esempio, anche all’installatore o impresa che effettua i lavori, optando per lo sconto immediato in fattura.